Notizie da Iscos e da Focsiv

04.05.2018 11:56

Campagna raccolta fondi FOCSIV “Abbiamo riso per una cosa seria”

di Matteo Surano pubblicato il Apr 19, 2018 10:28 am

Torna la Campagna nazionale “Abbiamo riso per una cosa seria” promossa da FOCSIV – Volontari nel Mondo. Dal 16 aprile al 6 maggio con un SMS da cellulare personale o con una telefonata da rete fissa al 45589[1], si potrà sostenere un unico grande progetto con un intervento in Italia e 39 nel mondo a favore dell’agricoltura familiare.

A 16 anni dalla prima edizione della Campagna “Abbiamo riso per una cosa seria” questa è diventata un grande movimento di persone composto da chi lavora la terra e da chi è un consumatore responsabile. Il pacco di riso 100% italiano della FdAI – Filiera degli Agricoltori Italiani, offerto il 5 e 6 maggio in 1000 piazze, parrocchie e mercati di Campagna Amica dagli oltre 3000 volontari FOCSIV, per una donazione minima di 5,00 Euro, è il gesto consapevole di chi decide di fare una scelta di campo.

Anche quest’anno ISCOS è schierata al fianco di FOCSIV per la difesa di chi lavora la terra e per il diritto al cibo sano e di qualità per tutti. Sentiamo sulle nostre spalle la responsabilità di difendere i contadini italiani e del resto del mondo insieme ai consumatori, per difendere la terra, contro il suo abbandono, contro l’accaparramento delle terre, il caporalato e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli ed il lavoro nei campi. Una filiera di persone consapevoli insieme per sostenere le comunità rurali, richiedere politiche adeguate, per la sicurezza alimentare e la salubrità dei cibi, per promuovere il valore dell’agricoltura familiare come risposta alla crisi globale, ai cambiamenti climatici, alle migrazioni.

Dopo quasi un decennio nel quale si è verificata una costante diminuzione della fame nel mondo, questa è nuovamente in aumento, secondo il Rapporto Annuale delle Nazioni Unite sulla sicurezza alimentare e la nutrizione pubblicato lo scorso settembre, sono circa 815 milioni le persone coinvolte nella mancanza di cibo, circa l’11% della popolazione mondiale. Lo Stato della sicurezza alimentare nel mondo indica che i 38 milioni in più registrati nel solo scorso anno sono dovuti, nella gran parte dei casi, alla proliferazione dei conflitti violenti e alle conseguenze dei cambiamenti climatici. L’agricoltura familiare è una risposta, a livello locale, a questa grave situazione, in grado di garantire una distribuzione più equa delle risorse, salvaguardare i territori e migliorare la vita delle comunità. Un modello capace di coniugare diritto al cibo e dignità dell’uomo, in grado di restituire il diritto di produrre, prima di tutto, gli alimenti necessari al proprio sostentamento e poi ad avviare un processo di economia territoriale. In Italia questo è un sistema vincente, costruito sull’attenzione alle persone, che trova le proprie radici nella storia agricola italiana, consentendo a molti di lavorare nelle campagne, privilegiando le culture locali, salvaguardando le biodiversità ed i territori senza cedere alle grandi produzioni indifferenziate lontane dal nostro Paese.

www.abbiamorisoperunacosaseria.it  #risoxunacosaseria

Clicca qui per il Comunicato stampa ufficiale

 

[1] SMS da 2 euro da cellulare personale Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, CoopVoce e Tiscali o 5 euro da rete fissa di casa TWT, Convergenze, PosteMobile oppure da rete fissa di casa da 5 o 10 euro TIM, Wind Tre, Fastweb, Vodafone, Tiscali.


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Nuovi dati dall’OCSE sulla cooperazione internazionale: gli Aiuti Pubblici allo Sviluppo in calo rispetto al 2016

di Matteo Surano pubblicato il Apr 18, 2018 01:53 pm

 

 

Dagli ultimi dati forniti dal Comitato di assistenza allo sviluppo dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), emerge una riduzione globale degli aiuti allo sviluppo dello 0,6%, per la prima volta dal 2012 si assiste ad una tendenza negativa.

Questo calo è soprattutto una conseguenza dell’attenuarsi della crisi migratoria che ha interessato l’Europa nel triennio 2014-2016, e che ha visto l’arrivo sul territorio italiano di mezzo milione di migranti forzati, costretti ad abbandonare i loro Paesi dalla fame e dalla guerra, un fenomeno dal forte impatto sociale che però dal 2017 ha iniziato a recedere.

Per molti Paesi europei il calo dei flussi finanziari per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS), è quindi dovuto alle minori risorse destinate ai rifugiati, che nella media europea sono scesi dall’11% dell’APS totale nel 2016, al 9,7% del 2017. Di fatto, come mostrano i dati forniti dall’OCSE, se si escludono i costi di gestione dei rifugiati interni ai Paesi donatori, si può notare un aumento dell’APS del 1,1% rispetto all’anno precedente.

Le risorse destinate agli aiuti umanitari nel 2017 sono aumentate invece del 6,1% rispetto all’anno precedente, questo dato riflette gli sforzi compiuti dai Paesi dell’OCSE per affrontare l’afflusso di rifugiati, anche qui con qualche differenza, chi più e chi meno.

Così il Presidente di ISCOS Giuseppe Farina commenta sui numeri della cooperazione italiana nel 2017: “Dei trenta Paesi membri del DAC (Comitato di Assistenza allo Sviluppo), i maggiori donatori di APS netti sono gli Stati Uniti d’America con oltre 35 miliardi di dollari messi a disposizione, segue la Germania con quasi 25 miliardi, poi Regno Unito (18 miliardi di dollari), Giappone (11,5 miliardi) e Francia (11,4 miliardi).

I Paesi che hanno soddisfatto l’obiettivo imposto dall’ONU, di un APS che sia almeno lo 0,7% del Reddito Nazionale Lordo, sono la Danimarca (0,72%), il Lussemburgo (1%), la Norvegia (0,99%), la Svezia (1,01%) ed il Regno unito (0,70%). Ma anche fuori dall’OCSE alcuni Paesi hanno superato la soglia dello 0,7% rispetto al proprio RNL, è il caso della Turchia (0,95%) e degli Emirati Arabi Uniti (1,31%)”.

Tra i Paesi membri del DAC, nel 2017 un aumento considerevole dell’APS si è avuto in Italia, Francia, Giappone e Svezia, mentre si è avuto un calo delle risorse finanziarie in Australia, Austria, Grecia, Ungheria, Norvegia, Slovenia, Spagna e Svizzera.

L’aumento dell’APS in Italia è del 10,3%, arrivando così nel rapporto APS/RNL allo 0,29% rispetto allo 0,27% dell’anno precedente. Anche la Francia e la Svezia sono in una fase di crescita, rispettivamente del 15% e del 10%, così come il Regno Unito, che ha raggiunto l’obiettivo APS/RNL dello 0,7%, ed il Giappone, che ha registrato un incremento del suo APS del 13,9% grazie ad un maggiore impegno preso nei Paesi meno sviluppati.

Negli ultimi tre anni indubbiamente la cooperazione internazionale italiana ha fatto importanti passi in avanti. Sono aumentate l’attenzione e le risorse destinate alla cooperazione internazionale, anche se siamo ancora lontani dagli obiettivi fissati in sede ONU dello 0,7% del RNL.

È stata costituita l’Agenzia della cooperazione internazionale per dare maggiore operatività agli investimenti. Sono state introdotte con la Legge 125 nuove regole sulla cooperazione internazionale, più aperta alle Organizzazioni della Società Civile e più capaci di sostenere le iniziative della cooperazione internazionale. Con alcune importanti novità: il previsto ruolo di Cassa Depositi e Prestiti come garante finanziario dei progetti e l’apertura al privato/profit nelle attività di cooperazione che rappresentano una importante occasione per aumentare gli investimenti e le iniziative della cooperazione internazionale.

Al nuovo Governo non resta che andare avanti perché di cooperazione e di solidarietà internazionale ce n’è un gran bisogno e può dare un contributo decisivo per affrontare i temi oggi emergenti della sostenibilità dello sviluppo e di una governance positiva del fenomeno migratorio che investono direttamente e naturalmente anche il nostro Paese.


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Campagna “Nessuno sia più schiavo”: vi ringraziamo per il sostegno

di Chiara Pontillo pubblicato il Apr 16, 2018 10:31 am

Campagna “Nessuno sia più schiavo”

– Ringraziamenti per il sostegno ricevuto –

 

Un sincero ringraziamento a First Cisl per aver scelto di sostenere la campagna “Nessuno sia più schiavo in Pakistan, dove ISCOS organizza corsi di empowerment, educazione ai diritti e formazioni professionali per liberare le famiglie da una condizione di schiavitù e lavoro forzato ormai divenuta insostenibile.

First Cisl – Federazione Italiana Reti dei Servizi del Terziario – nato nel maggio 2015 dall’unione di Fiba Cisl e DirCredito, è il sindacato dei lavoratori delle banche, delle assicurazioni, della finanza, della riscossione e delle author

 

 

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